Hop On Hop Off fai da te - quarta parte

Hop On Hop Off fai da te - prendiamo il bus 81

(...... terza parte)

 

Oggi prendiamo un altro bus per continuare il nostro giro a Roma., il bus 81. Lo possiamo prendere a Lodi (M C) oppure alla fermata Bullicante/Luchino dal Verme raggiungibile da casa in 12 minuti passando da via Teano (vedi la mappa nelle slide in alto).

L'itinerario del bus 81 passa in diverse strade del quartiere Prenestino - Labicano, un quartiere residenziale, dove il viaggiatore ha la possibilità di osservare la quotidianità Romana per capire meglio l'anima della città.

Il bus va avanti e arriva a piazzale Appio, Porta San Giovanni e piazza San Giovanii in Laterano, luoghi dei quali abbiamo parlato nella prima e seconda parte di questa guida. Poi gira in via dell'Amba Aradam lasciando a sinistra il complesso del Laterano e dopo in via della Navicella dove a sinistra troviamo l'ingresso monumentale di Villa Celimontana. La villa è un parco pubblico di Roma la cui creazione risale al Cinquecento. Si trova sulla sommità occidentale del colle Celio, poco distante dalla fontana della Navicella, a fianco alla Basilica di Santa Maria in Domnica, uno dei primi templi cristiani della Capitale. Sormonta a Sud il Semenzaio di San Sisto Vecchio, sede e principale semenzaio del Servizio Giardini Comunale, e ad Ovest la valle delle Camene e la valle delle cosiddette Terme di Caracalla, sul prolungamento dell'antico clivo di Scauro (oggi via di San Paolo della Croce). La villa copre un sito di età Flavia e Traianea del quale restano cinte murarie ora coperte dai livellamenti del terreno e parzialmente visibili solo dal lato Sud. Scavi archeologici hanno portato alla luce nel 1889 la Basilica Hilariana, eretta da Manius Publicius Hilarus, ed i suoi singolari mosaici. La villa contiene numerosi reperti di varie epoche ed origini, che ne sono oggi esposti come ornamento. Fra questi, l'obelisco egizio di Ramsete II, popolarmente detto "spiedino", proveniente dalla spoliazione del Tempio del Sole a Eliopoli. L'obelisco si accompagna ad una sinistra leggenda: durante gli ultimi lavori di spostamento, vi fu un incidente nel quale il basamento cadde (per la rottura delle funi) sopra un operaio che ne perse gli arti superiori, che si dovette amputargli per liberarlo e che tuttora giacciono sotto il basamento medesimo. Da allora, nessuna proposta di ulteriore miglior sistemazione è stata mai più seguita. Secondo un'altra leggenda, la sfera alla sua sommità conterrebbe le ceneri di Augusto.

Andando avanti la strada prende il nome via Claudia che divide il parco del Celio. L'autobus gira a sinistra in via Celio Vibenna e sulla destra abbiamo la Piazza del Colosseo con Colosseo e l'Arco di Costantino. Poi si prende via San Gregorio e sulla destra abbiamo l'ingresso al Palatino.

Il Palatino è uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, ed è una delle parti più antiche della città. Il sito è ora un grande museo all'aperto e può essere visitato durante il giorno. L'ingresso si trova in via di San Gregorio (ingresso a pagamento), oppure si può salire sul Palatino entrando nel Foro Romano (ingresso a pagamento) e poi salendo per il Clivio Palatino, a destra dell'Arco di Tito. L'altezza massima è di 51 metri s.l.m.. Il colle guarda da un lato sul Foro Romano e dall'altro sul Circo Massimo.

Il Settizonio o Settizodio (latino: Septizodium o Septizonium o Septisolium) era una facciata monumentale di un ninfeo, dall'aspetto di scena teatrale vitruviana, a più piani di colonne, fatta innalzare dall'imperatore Settimio Severo nel 203 ai piedi del colle Palatino, a Roma. Esso sorgeva sul lato sud-orientale del Palatino e costituiva la facciata della Domus Severiana su questo lato, affacciato sulla via Appia. La Domus e il Settizonio costituivano un'ala aggiunta alla Domus Augustana da Settimio Severo, a sud dello Stadio palatino, nell'ambito della sistemazione delle pendici meridionali e sud-orientali del colle, dove vennero completati gli edifici termali avviati circa un secolo prima da Domiziano. L'etimologia del nome è incerta: nonostante siano state fatte varie congetture sull'interpretazione del termine in senso letterale, come una struttura divisa in sette sezioni, su tutte le stampe, anche le più antiche, ne sono visibili soltanto tre.

Una interessante ipotesi identifica il settizonio come una struttura idrica monumentale, che conteneva le statue delle sette divinità planetarie (nell'ordine): Saturno, Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere. Le fonti parlano di un primo septizonium, costruito prima del 40, in cui nacque l'imperatore Tito. L'imponente edificio severiano lungo quasi 100 metri, sorgeva nella valle tra Celio e Palatino, accanto al Circo Massimo, lungo la via Appia. Secondo le fonti, l'imperatore volle con quest'opera monumentalizzare questo lato del colle, ma soprattutto impressionare coloro che da sud, percorrendo la via Appia, giungevano a Roma, in particolare i suoi conterranei dell'Africa.

 

 

(continua .... )

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