Hop On Hop Off fai da te - seconda parte

Hop On Hop Off fai da te - continuiamo da San Giovanni

(...... prima parte)

Mentre lasciate a destra la Porta Santa, sulla vostra sinistra si apre La Piazza Lateranense. La piazza nel Medioevo era chiamata "Campus Lateranensis" La zona e la basilica devono il nome alla ricca e nobile famiglia dei Laterani che qui avevano le loro proprietà, poi confiscate, all'inizio del IV secolo, dall'imperatore Costantino, il quale vi si stabilì insieme alla moglie Fausta dopo la vittoria su Massenzio.

Sulla piazza si affaccia il palazzo del Laterano che risale al Pontificato di Papa Sisto V, al soglio dal 1585 al 1590. Il palazzo, concepito come residenza estiva dei pontefici, sorse sulle rovine dell'antico "Patriarchìo", devastato dagli incendi del XIII secolo e soprattutto abbandonato dai pontefici che, al ritorno da Avignone nel 1377, si erano trasferiti in Vaticano.

Papa Sisto V fece edificare il palazzo da Domenico Fontana tra il 1586 e il 1589. Il palazzo del Laterano non ebbe mai una destinazione precisa, essa divenne la sede papale, anche se il papa non vi abitò mai, e il quartier generale di Sisto V per il rinnovamento edilizio di Roma. Alcuni piani erano sede di residenza dei canonici della Basilica Lateranense e quartiere militare con annesso ospedale che poi venne trasformato in ospizio per orfane. Papa Pio VII mise qui l'archivio dello Stato Pontificio, e i locali vennero poi destinati a Museo con le raccolte d'arte sacra e a Museo missionario etnologico, entrambi i musei vennero poi trasferiti in Vaticano, ai Musei Vaticani. Il Palazzo Lateranense venne restaurato nella metà del Novecento e divenne la sede del Vicariato di Roma. (fonte: annazelli.com)

A destra della "Loggia delle Benedizioni" vi è il Battistero, detto originariamente "S.Giovanni della Fonte", sotto le cui fondamenta sono venuti alla luce i resti di una villa romana del I secolo d.C., poi sostituita da un edificio termale nel II secolo d.C. Il Battistero, seppure restaurato molte volte, risale al tempo di Costantino, che, a sua volta, lo ricavò da un ninfeo dei Laterani: la pia tradizione vuole che l'imperatore sia stato battezzato in questo edificio. L'attuale forma ottagonale risale al 432 d.C. ed all'interno otto grandiose colonne di porfido contornano la vasca battesimale. (fonte: romasegreta.it)


Al centro della piazza c'è l'obelisco Lateranense, di Tutmosi III (1504-1450 a.C.), proveniente da Tebe, dove fu eretto 15 secoli prima di Cristo. E' uno dei più alti obelischi di Roma e il più antico.

Il monolito venne trasportato a Roma da Costanzo II (figlio di Costantino), il quale fece costruire una nave di misure eccezionali per l'epoca. L'impresa fu narrata in una scritta latina incisa sul basamento, poi demolito, ma letta e tramandata da Michele Mercati (1541-1593). Nel 357 d.C. l'obelisco fu innalzato sulla "spina" del Circo Massimo e sulla sommità fu posta una torcia in bronzo rivestita d'oro che sostituì l'antico globo d'oro colpito da un fulmine. Dopo essere rimasto interrato e rotto in tre pezzi per secoli, l'obelisco venne dissepolto nel 1587 da papa Sisto V e collocato, nel 1588, nel piazzale Lateranense da Domenico Fontana: in questa occasione vi fu posta l'attuale Croce bronzea e venne incaricato lo scultore Matteo Castello da Melide di scolpire le lettere della nuova iscrizione (elaborata dal cardinale Silvio Antoniani e che ricordasse la precedente epigrafe di Costanzo, ma anche il contributo di Sisto V e l'antica tradizione del battesimo di Costantino) poste sulle quattro facce del basamento. Nel versante rivolto verso l'Ospedale del Salvatore vi è scritto: "Flavio Costantino Massimo Augusto, vindice ed assertore della fede cristiana, quest'obelisco, da un re egizio dedicato al Sole con impuro voto, toltolo dalla sua sede fece condurre attraverso il Nilo fino ad Alessandria per ornare con tale monumento la nuova Roma che allora andava costruendo". Verso la Scala Santa: "Flavio Costanzo Augusto, figlio di Costantino Augusto, l'obelisco che il padre tolse dal suo luogo e che per lungo tempo giacque ad Alessandria, postolo su di una nave con trecento rematori e di meravigliosa grandezza, portatolo a Roma attraverso il mare e il Tevere con grande apparato nel Circo Massimo dedicò assieme al Senato ed al Popolo Romano". Verso la Loggia delle Benedizioni: "Costantino vincitore per intercessione della Croce, in questo luogo battezzato da San Silvestro, propagò la gloria della Croce". Infine verso via Merulana: "Sisto V Pontefice Massimo, quest'obelisco dall'aspetto bellissimo, per la calamità dei tempi spezzato, con grande spesa estrasse dalle rovine del Circo Massimo dov'era profondamente sepolto sotto il terreno fangoso; in questo luogo con grandi fatiche lo fece condurre, e restituendolo con cura nell'aspetto antico lo dedicò all'invittissima Croce, l'anno 1588, 4° del suo pontificato". Addossata alla base dell'obelisco si trova una fontana (quasi non si nota sovrastata dal grande obelisco) costruita tra il 1603 ed il 1607 a spese dei canonici lateranensi, probabilmente su disegno di Domenico Fontana o Flaminio Ponzio. La fontana (nella foto 11) reca gli emblemi araldici di papa Clemente VIII Aldobrandini, ovvero la banda contromerlata lungo il listello della parte superiore del monumento, e quelli ben più imponenti di Paolo V Borghese (l'opera fu compiuta durante il suo pontificato), l'aquila ed i due draghi, che fanno da cornice al "cartello" contenente la tiara e le chiavi pontificie; infine una conchiglia e due delfini, con le code incrociate al centro, gettano acqua in una bella vasca di marmo elegantemente sagomata.

Intanto il nostro bus è girato e ha preso Via Merulana dove sulla destra troviamo l'Università Pontificia Antoniana con la statua di Sant'Antonio da Padova (per approfondire: squillafrancescana.blogspot.it) e sulla sinistra la chiesa dei Santi Marcellino e Pietro in Laterano.

Giriamo in via Labicana e li tutto un altro fascino della nostra bella Roma, a sinistra, prima di arrivare al Colosseo troviamo Ludus Magnus che era la principale sede e palestra dei gladiatori a Roma, collocata nei pressi del Colosseo, nella valle tra l'Esquilino e il Celio. Nell'area si trovavano precedentemente una domus tardo-repubblicana e un'insula della prima età imperiale, distrutte nell'incendio neroniano. La struttura domizianea fu fondata nell'interro sovrapposto ai resti dell'incendio. La fase attualmente visibile si riferisce ad un restauro avvenuto sotto Traiano, che comportò la demolizione e ricostruzione di parte dell'elevato, probabilmente per motivi statici. Commodo, appassionato di giochi gladiatori, vi si esibì e sembra vi avesse anche soggiornato. L'edificio, che doveva avere tre piani, aveva una pianta simile a quella conosciuta per altre caserme, con stanze di alloggio e servizi intorno ad uno spazio centrale ed era circondato da un portico di colonne tuscaniche in travertino. I percorsi interni erano assicurati da un corridoio alle spalle degli ambienti e dalle scale per i piani superiori, disposte agli angoli. Su uno dei lati corti una grande aula con porticato interno era forse adibita a sacello per il culto imperiale.

Il cortile centrale era occupato dall'arena per gli allenamenti, realizzata come copia a scala ridotta di quella del Colosseo (con un rapporto di 1:2,5) e della quale resta parte della curvatura. Vi si dovevano anche svolgere rappresentazioni aperte al pubblico e la cavea, accessibile da scale esterne, poteva ospitare 3000 persone, con palchi per le autorità al centro dei lati lunghi. Secondo altri autori i 1200 spettatori erano invitati ad assistere all'addestramento dei gladiatori. (fonte: wikipedia.org)

Un passaggio sotterraneo, individuato nel 1939, permetteva di accedere direttamente ai sotterranei del Colosseo, al di sotto dello spazio lastricato che separava i due edifici. Il sottopassaggio iniziato da Domiziano, compiuto e inaugurato da Traiano fu rifinito da Adriano.

Prossima fermata Colosseo.

 

(continua .... )

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